PER BRACT TRICASE, VA IN SCENA LUCA BORTOLATO

È Luca Bortolato il nuovo artista chiamato ad animare, questa settimana, la residenza artistica internazionale BRACT Tricase presso l’Antica Scuola San Luigi.

Luca è un fotografo di Venezia. Da sempre innamorato delle immagini, lavora da 12 anni nel campo della ricerca fotografica. Sognante, fiabesco e delicato, costruisce i suoi lavori in modo quasi minimalista.

Silenziosi e misteriosi, avvolti in un’inaccessibile bellezza, ognuno dei suoi lavori sembra raccontare una storia. Una storia che non può essere letta con precisione, né chiaramente definita.

Rimane affascinato dalla potenza delle immagini sin dalla più tenera età. Pensa che una piccola parte di lui vive attraverso ognuna di esse, come una sorta di autoritratto estemporaneo, una possibilità di autoanalisi, una ricerca continua di un’Identità.

Luca crede fortemente nella divulgazione culturale, portando oggi il suo lavoro di ricerca e didattica in musei e associazioni in molte città italiane.

Negli ultimi anni integra il teatro performativo al suo lavoro, creando nuovi approcci formativi che dialogano con la fotografia.

Luca si candida alla residenza artistica BRACT Tricase con un interessantissimo progetto dal titolo “Io sono il Porto”, un laboratorio aperto alla comunità che attraverso la fotografia istantanea vuole proporre una riflessione sulle molteplici capacità di generazione artistica che ognuno dei partecipanti possiede, di creare arte, di poterla ripensare, di viverla in maniera nuova attraverso un dialogo intimo fra se stessi e ciò che si osserva.

Ed ecco come lui stesso ci presenta il suo progetto:

Il Porto come contenitore di Opere d’Arte. Un luogo che esiste indipendentemente dall’uomo, ma che diventa vivo nel momento stesso in cui viene abitato, nell’istante in cui esiste una presenza che lo abita, anche solo per un attimo.

Ed è così, che con il nostro restare, mutiamo e diventiamo le Opere che il luogo ospita, che ci accoglie, percependo di essere archetipe forme d’Arte.

Un rapporto di simbiosi artistica. Il luogo esiste perché noi lo abitiamo.

Noi esistiamo perché abbiamo le capacità di abitarlo”.

(Fotografia di Andrea Livieri)

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