Friedrich Andreoni è il primo artista Bract nel Porto Museo di Tricase

Prende ufficialmente il via, oggi, la residenza artistica BRACT TRICASE dal titolo “Tra terra e mare: la costa, mondo di confine e di connessioni”, la prima delle esperienze di residenza artistica organizzata presso l’Antica Scuola San Luigi, appena restaurata.

Friedrich Andreoni è il primo artista in residenza. Arrivato ieri sera nel Porto Museo di Tricase è già al lavoro, stamattina, per creare il suo progetto artistico dal titolo “Arcate”.

Italiano di nascita, vive a Berlino, dove lavora nel campo dell’arte figurativa e del suono.

Ma vediamo di conoscere qualcosa in più su di lui e della sua “arte” attraverso le parole della fotografa e esperta d’arte Alessandra Costantiello.

“La ricerca artistica di Andreoni è incentrata su tutto quello che costituisce un ambiente: spazio di creazione, spazio d’azione, spazio che riverbera. Si direbbe un’artista ambientale, infatti il suo intento è di lavorare con lo spazio, non contro lo spazio. È un esercizio di attenzione dell’artista che del genius loci di un luogo si fa voce e custode, guidato da un essenziale stupore che va all’origine di ciò che è o di ciò che del mondo è rappresentazione. La percezione dei luoghi, reale o corrotta che sia, è uno scherzo tra quello che le cose sono e quello che le cose possono diventare, in quel luogo delle possibilità che l’arte rende plausibili, in cui il gesto quotidiano diventa gesto performativo perché caricato di un senso capovolto, sfalsato, nuovo.

La ricerca multidisciplinare dell’artista, tra gesto, spazio e suono sembra trovare in questo lavoro perfetta armonia. L’opera Arcate, sospesa tra terra e acqua, si interroga sulla spazialità dei due mondi, conducendo lo sguardo alla scoperta una corrispondenza tra visibile e invisibile. L’attraversamento diventa un varcare la soglia per andare verso l’orizzonte. Un movimento d’ascensione, una verticalità che si piega all’orizzontalità. È nella ripetizione che ritroviamo non solo il gesto replicato nello spazio, ma la ricerca di un pattern che ritorna: il respiro regolare delle onde. L’Arcate è il gesto nello spazio dell’artista, che dell’ascolto all’ambiente circostante fa il suo campo d’indagine, plasmando spazi nuovi e producendo, in chi guarda, un cambio di percezione del reale”. 

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