Nei dintorni


Torre del Sasso o torre del Mito

Chiamata così perché sorge su un’alta scogliera a 116 metri sul livello del mare. La torre, la cui esistenza è accertata al 1584, è oggi parzialmente diruta. Presentava una base troncopiramidale e un corpo sovrastante a pianta quadrata. Il vano superiore doveva avere volta a botte e rivestimento in blocchi di tufo regolari, come intuibile dai resti dell’imposta ancora visibili.Le rocce su sui sorge sono costituite da calcari organogeni ricchi di fossili. Tra gli ambienti vegetali si incontrano oltre alle simpatiche lucertole campestri (Podarcis sicula) anche ramarri (Lacerta bilineata) e cervone (Elaphe quatuorlineata).

Biotopo delle Vallonee

Boschetto di Tricase è un sito con clima tipicamente mediterraneo, ma caratterizzato da una piovosità concentrata nel periodo autunnale, che favorisce la riproduzione spontanea di Quercia vallonea (Quercus macrolepis), una specie tipica delle regioni orientali del Mediterraneo. Tale sito rappresenta l’unico bosco di Quercus macrolepis presente in Italia con purezza monofitica.

QUERCIA VALLONEA O QUERCIA DEI CENTO CAVALIERI

Nei pressi del Boschetto, sulla strada per Tricase Porto, si trova la celebre “Vallonea dei cento cavalieri”, la più bella e la più conosciuta quercia della sua specie, eletta albero più bello d’Italia nel 2019. Di oltre 700 anni di età, la plurisecolare quercia ha un tronco di oltre 4,5 metri di circonferenza e un’altezza superiore ai 18 metri. La sua chioma, nel pieno periodo vegetativo, ricopre una superficie di oltre 700 mt quadrati. Una delle leggende sulla quercia racconta che Federico II, durante uno dei suoi spostamenti, abbia trovato riparo da una tempesta, insieme ai suoi 100 cavalieri, proprio sotto l’immensa chioma della quercia vallonea. Per secoli, questo importante albero e le numerose altre vallonee della zona, hanno contribuito allo sviluppo dell’economia locale. Il legno era impiegato per piccoli lavori di carpenteria e il tannino contenuto nelle ghiande era utilizzato per colorare le reti e le vele, per la concia del pellame e per allontanare i parassiti durante l’essiccazione del tabacco e degli altri prodotti agricoli. Le sue ghiande, inoltre, hanno per secoli sfamato gli animali e soprattutto gli uomini, nei periodi di carestia.

CHIESA DELLA MADONNA DI COSTANTINOPOLI O CHIESA DEI DIAVOLI

Su una strada (via SS. Medici) poco praticata che conduce dal centro del paese a Tricase Porto, in zona Borgo Pescatori, sorge una costruzione ottagonale. È la Chiesa della Madonna di Costantinopoli sorta nel 1684 a cura della famiglia Jacopo Francesco Arborio Gattinara, marchese di San Martino, denominata anche chiesa “dei Diavoli” o chiesa “Nuova”. Secondo una leggenda fu costruita dai diavoli in una sole notte. Questa chiesa dista da Tricase mezzo miglio circa ed ha cinque altari. Restaurata e restituita alla collettività dopo anni di abbandono, è attualmente sede di eventi e manifestazioni culturali.

GROTTA MATRONA

A Marina Serra, a pochi Km da Tricase Porto, è presente la “Grotta Matrona” di origine carsica. E’ accessibile via mare e una volta entrati ci si trova davanti ad uno spettacolo di luci e colori che ci davvero incredibile; i raggi del sole che penetrano dall’apertura riflettono l’azzurro dell’acqua sulle pareti di calcare.

TORRE DI PALANE

Edificata nel XVI secolo come posto di guardia per la difesa della costa, dalle incursioni saracene, è costruita con blocchi di arenaria, estratti dalle cave nei dintorni ed ha un’altezza di 15 metri. Ha una forma troncopiramidale con la base leggermente più ampia e, in alto, in corrispondenza dell’ingresso, presenta una sopraelevazione dotata di caditoia per la difesa della porta di accesso al primo piano. La torre comunicava visivamente con la Torre del Porto di Tricase e con Torre Nasparo.

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